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Approfondimenti sul Sognare Tolteco

Sciamanesimo Tolteco - Nagualismo
L'Arte di Sognare è senza dubbio il vero fulcro dello Sciamanesimo Tolteco. Questa frase si sente dire spesso, e corrisponde al vero, ma poche volte ci si sofferma davvero a comprendere il perchè di tutta questa rilevanza.

Bisogna subito precisare che nel Nagualismo il Sogno assume un significato profondamente diverso da quello inteso ordinariamente. Non si interpretano infatti i Sogni cercando, spesso anche forzatamente, dei significati con la mente razionale e lineare, ma si osserva sempre l'aspetto energetico e multidimensionale.

Questo concetto ha causato a volte dei fraintendimenti anche tra gli stessi praticanti del Nagualismo Tolteco, portandoli a "liquidare" i sogni ordinari come cose di poca utilità, su cui non valeva la pena soffermarsi. Personalmente non sono completamente d'accordo con questa visione. L'unica differenza infatti che ritengo sia rilevante non è in ciò che si sogna, ma nella consapevolezza che si riporta.

Non corrisponde al vero affermare che i Toltechi non avevano una sorta di "linguaggio" per decodificare i Sogni. Un conto è evitare di crearsi dei labirinti teorici e concettuali tentando di comprendere con un catalogo limitato come quello ordinario qualcosa che riguarda altri aspetti della realtà, un'altro conto è dire che certe cose non hanno importanza a priori.

Se infatti concordo che serva a poco o a nulla cercare di fare delle associazioni mentali a tutti i costi, e che nel sogno raramente la realtà è come appare, sono anche consapevole che il Mondo Onirico rivela sempre qualcosa, e nella maggior parte dei casi rappresenta la proiezione di questioni che dobbiamo in qualche modo risolvere a partire dalla realtà ordinaria. Nella quasi totalità dei casi, quando sognamo ci troviamo in un Mondo Fantasma, che nella tradizione viene chiamato Mictlan, in cui, per vari motivi che varrebbe la pena approfondire con degli articoli dedicati, sognamo sempre le stesse dinamiche.

In altre parole nel Mictlan restiamo progionieri dei nostri stessi Inframondi e ripetiamo delle dinamiche nel Sogno che si paleseranno quindi nella dimensione della veglia, portandoci a ripetere sempre le stesse situazioni, magari con qualche dettaglio diverso, ma dall'identica qualità energetica. E questo non riguarda soltanto la soggettività, ma tutta la nostra specie. Quando diciamo che "la storia si ripete", dovremmo capire che questo è dovuto al fatto che sognamo sempre le stesse cose.

Il primo a portare all'attenzione dell'occidente l'antica Arte del Sogno dei Toltechi è stato Carlos Castaneda con i suoi libri, in cui descrive in maniera dettagliata alcune sue esperienze nelle realtà non ordinarie. L'importanza che ha avuto Castaneda nel togliere il velo dell'ignoto che avvolgeva il Sistema di Conoscenza dei Toltechi è innegabile, e va sempre onorato per questo. Bisogna però anche considerare il fatto che, per inclinazioni del suo lignaggio o per altre motivazioni, nei suoi libri non sono stati trattati (o in ogni caso se ne è parlato in maniera molto velata) alcuni aspetti della Tradizione e del Sognare.

Questo è perfettamente comprensibile, anche perchè ogni lignaggio Tolteco ha delle particolari peculiarità, e perchè sarebbe stato davvero impossibile trattare tutto nei libri. Per quanto riguarda l'Arte di Sognare Carlos Castaneda ha puntato la quasi totalità della sua narrazione sugli aspetti più astratti che caratterizzano il mondo dei Viaggiatori dell'Infinito.

Sono stati trattati meno gli aspetti forse più "propedeutici" come l'esplorazione degli Inframondi, vere e proprie dimensioni interne in cui la nostra coscienza viene intrappolata e condizionata anche dagli esseri inorganici, l'aspetto Curandero del Sogno e la parte in cui si "collega" attraverso il Sognare il Nagual con il Tonal, cioè il Sognare la Realtà.

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Molto spesso infatti i praticanti di Sciamanesimo Tolteco si concentrano forse troppo sull'ottenimento del Sogno Lucido, credendo che si tratti del punto di arrivo dell'Arte di Sognare, e per tanti di loro questo rappresenta il traguardo finale. Ma approfondendo di più, andiamo a scoprire invece che il Sogno Lucido, o meglio il Sogno Fiorito (perchè crea la fioritura della realtà), è solo il punto di partenza.

Nella Piramide dei Sogni, Temictzacoalli, il Sogno Lucido rappresenta "solo" il secondo dei Nove livelli che un Guerriero deve raggiungere per diventare un Maestro del Sogno. Ed è anche opportuno aggiungere che nella quasi totalità dei casi, anche nel Sogno Lucido non si esce da una dimensione soggettiva, e senza disciplina non si riesce a riportare un certo tipo di Potere dalla Seconda alla Prima Attenzione.

In sintesi, l'Arte di Sognare non si dovrebbe ridurre a delle mere esperienze visionarie o esplorative (che senza la necessaria preparazione percettiva restano spesso fini a se stesse), che sicuramente sono interessanti e anche "ludiche", ma di fatto rappresentano a stento il punto di partenza per comprendere la vera natura di questa pratica.

Nella mia personale esperienza è stato fondamentale trattare l'Arte di Sognare in modo inclusivo, partendo dall'aspetto più personale e trasformativo, portandolo avanti di pari passo alla Ricapitolazione, e imparando a comprendere anche l'azione dei Nahuales, che per me rappresentano anche un punto chiave per la costituzione del Doppio, in modo che possa essere forte e coeso abbastanza da addentrarsi poi nei regni del Sogno Collettivo e navigare la Tela del Ragno.

L'esploratore dell'Infinito per come la vedo io non è chi spera in una "semplice" esperienza extracorporea o onirica, ma è colui che parte dall'esplorazione delle sue dimensioni interne, le integra e le comprende, per poi usarle come rampa per visitare altri infinite posizioni del Punto di Unione e affacciarsi davvero all'Infinito.

Tlazohtiliztli, Antonio Genovesi.


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