LA PADRONANZA DELL'INTENTO
- NAGUALISMO – SCIAMANESIMO TOLTECO -
La Padronanza dell’Intento ci permette di accedere alla forza primordiale, infallibile, inflessibile e creatrice dell’universo. Solo quando un Guerriero riesce ad allinearsi al meglio delle sue possibilità all’intento si può dire che le sue azioni contengano potere e magia.
Gli Sciamani Toltechi videro direttamente la sua azione creatrice e capirono che potevano agganciare questa forza. Per farlo dovevano ricercare l’impeccabilità in ogni azione e rendersi quindi disponibili al tocco dell’Infinito.
Quando si raggiunge la padronanza dell’intento, il potere del Guerriero si “fonde” con quello dell’Infinito, pertanto ogni azione che si compierà, sarà un azione di Intento, che non potrà mai contemplare un’alternativa a se stessa. Questo è definito Intento Inflessibile.
Sviluppare questa caratteristica non vuol dire un Guerriero la usi per fare ciò che vuole a dispetto degli altri. Questo significherebbe soccombere agli impulsi dell’importanza personale. Quando ci si allinea si agisce guidati dall’Infinito stesso, che trascende di gran lunga la forma umana.
LA PADRONANZA DELL’INTENTO E LA CACCIA DEL POTERE
A chi mi ha chiesto cosa sia per me il Potere ho sempre risposto allo stesso modo: il Potere è un cacciatore. Il Guerriero per rendersi disponibile al Potere deve rendersi “preda appetibile”. Capisco che questo concetto può sembrare strano, perciò cercherò di spiegarlo al meglio delle mie capacità.
Il Guerriero quando si incammina in un vero sentiero di Conoscenza, si segnala all’Intento. Il Potere lo noterà come fa un predatore con una preda, e arriverà da lui. In questo momento il Guerriero dovrà essere in grado di sostenere l’assalto e di avviare un confronto con il Potere ad armi pari.
Essere trovati dal Potere è come giocare con una tigre. Lo si fa con tutto l’entusiasmo del mondo, ma bisogna saper gestire ciò con cui si ha a che fare. Il Guerriero non esercita il Potere, lo VIVE.