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La Spietatezza del Guerriero

Sciamanesimo Tolteco - Nagualismo
Nel linguaggio del Guerriero la parola Spietatezza assume un significato molto diverso da quello che abitualmente le viene attribuito. Gli uomini ordinari credono che essere spietati equivale ad essere crudeli. Per il Guerriero non c’è cosa più lontana della crudeltà.

LA SPIETATEZZA VERSO SE STESSI

La Spietatezza del Guerriero è per prima cosa rivolta verso se stesso. Lo spinge a non essere pigro e indulgente e a non crogiolarsi negli alibi creati dalla mente. Un Guerriero sa che il suo tempo è limitato, e che la Via verso la Libertà è lastricata di sfide e prove da superare, pertanto non può permettersi di stagnare in un senso di autocommiserazione o autocompatimento.

La Spietatezza è ciò che spinge all’azione il Guerriero e gli permette di superare i limiti imposti dalla percezione ordinaria.

Un Guerriero sa che ciò che gli accade, anche una sventura, non è opera di alcun Dio o potenza superiore, ma è in realtà una sua responsabilità. Quindi non punta mai il dito all’esterno, ma essendo spietato verso se stesso, raccoglie ogni energia possibile per modificare la sua condizione e proseguire il suo cammino verso la libertà.

LA SPIETATEZZA VERSO GLI ALTRI

Uno dei tranelli più comuni che il senso di importanza personale tende al Guerriero è quello di fargli confondere la Spietatezza con l’Egoismo. Molto spesso infatti, il Guerriero, che dovrebbe essere senza forma, nè identità, si erge al di sopra dei suoi simili e si isola. Ogni eventuale richiesta di aiuto viene infatti interpretata come debolezza e l’apprendista cade nel giudizio.

Un Guerriero sa che non esiste l’individualità. Sa che il male di uno è il male di tutti e il bene del singolo è il bene dell’intera specie. Quindi è sempre disposto ad aiutare chi davvero vuole essere aiutato.

Quando però il Guerriero si accorge che la persona che ha chiesto la sua attenzione non vuole realmente muoversi dalla sua condizione, ma cerca solo un appiglio energetico per perpetuare l’autocompatimento, il Guerriero rifiuta di essere presente. Anche se si tratta di una persona molto vicina o cara.

Questo rifiuto in realtà è un grande atto di Amore, poichè il Guerriero non ha bisogno di autocompiacersi assumendo la figura del salvatore. Con il rifiuto il Guerriero sta facendo notare alla persona che ha ogni mezzo necessario per uscire da sola da una condizione di disagio. Solo così la persona potrà fare un passo in più verso la libertà.

LA SPIETATEZZA E L’UMILTA’

L’umiltà è uno degli attributi chiave del Guerriero. Lui sa che a volte non ha la condizione energetica per compiere delle azioni, sia verso se stessi che verso le altre persone. Proprio perchè è umile e non crede di essere onnipotente o infinito, sa quando è necessario farsi da parte. Perchè senza la necessaria energia non riuscirebbe ad essere utile nè a se stesso, tantomento ad un’altra persona. Siccome non può lasciare nulla al caso, si prende il tempo necessario per recuperare le energie, in modo da essere infallibile nell’azione.


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