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La perdita di Potere Personale

Sciamanesimo Tolteco - Nagualismo
Il Potere Personale e l’eventuale sua perdita sono spesso al centro dell’attenzione di chi intraprende una Via di consapevolezza.

Il Potere è una forza che è permea l’universo, che può essere assimilata ed integrata dall’uomo affinchè diventi parte di lui. Una volta ottenuto però, deve essere coltivato. Come qualsiasi cosa nel creato, se non viene alimentata si atrofizza o muore. Il problema è che spesso vediamo il Potere come qualcosa di alieno al nostro essere, quasi al di fuori delle nostre possibilità.

La natura pigra dell’uomo (soprattutto quello occidentale) lo spinge spesso a cercare soluzioni rapide, che portano però risultati da un lato veloci, dall’altro molto fragili. Queste soluzioni coinvolgono sempre un intervento o un aiuto esterno alla persona, che proprio in virtù della sua pigrizia, preferisce delegare (o credere di delegare) ad altre forze, quello che dovrebbe compiere da solo.

L’INTERAZIONE SMODATA CON GLI SPIRITI

Tra queste soluzioni, le più comuni sono quelle che portano il praticante a fare totale affidamento all’aiuto degli Spiriti. Questo è un atteggiamento potenzialmente pericoloso, proprio perchè se si tiene conto della natura predatoria dell’Universo, si dovrebbe capire che ogni interazione tra energie è soggetta ad uno scambio.

Se quindi si procede in modo approssimativo nell’interfacciarsi con gli Spiriti, o gli esseri Inorganici, il rischio di attirare energie altamente predatorie è molto alto, e ne consegue che lo scambio di energia sarà molto sbilanciato in favore dello spirito e non dell’uomo che li ha cercati.

L’interazione con gli Spiriti è utile quando è funzionale e comporta uno scambio equilibrato di energia. Per ottenere questa condizione il praticante non solo deve aver imparato a percepire la natura dell’essere che ha di fronte (che spesso è molto abile a camuffarsi facendosi passare per altro), ma deve anche aver lavorato profondamente su se stesso, per essere in grado di interagire a livello vibrazionale con entità di livello più alto.

Un praticante che si affida continuamente all’aiuto di entità, sperimenterà la perdita del suo potere personale in quanto non verrà mai alimentato. La conseguenza è il sacrificio della propria libertà.

L’USO IMPROPRIO DI PIANTE PSICOTROPE

La facoltà di espandere la percezione è fondamentale per comprendere meglio la natura dell’universo. La capacità di ottenere stati alterati di coscienza, e quindi di espandere la percezione, è qualcosa che può essere ottentuo con il solo Potere Personale. Quindi mediante la disciplina unita a pratiche di contemplazione, meditazione, respirazione etc.

Quando non c’è la volontà o la pazienza di addestrarsi per raggiungere in maniera autonoma quella condizione, si ricorre ad alterazioni esterne, affidandosi a piante di potere. Questa pratica però, soprattutto con la moda new age degli ultimi anni, si svolge in modo superficiale, irrispettoso e frettoloso. Ciò comporta potenziali conseguenze, tra cui la perdita di potere personale, poichè non viene coinvolto dal praticante.

Il praticante quindi non sarà padrone della sua esperienza e non la comprenderà a pieno. Personalmente non sono contrario all’utilizzo di queste piante, purchè però vengano onorate e comprese. E’ un processo che richiede tempo, disciplina e pazienza.

LA RINUNCIA ALL’IMPECCABILITA’

Ci si può trovare di fronte ad una perdita di potere personale anche quando non si fa uso di aiuti esterni di qualsiasi genere. Essere su una Via di Consapevolezza comporta delle responsabilità che ogni praticante ha nei confronti di se stesso e dell’Infinito.

Deve quindi fare del suo meglio per essere impeccabile. Questo non è un concetto che ha a che fare con una qualche forma di moralità. Essere impeccabile vuol dire muoversi in accordo con l’Intento ed essere in risonanza e armonia con l’Infinito.

Capita che un praticante trascuri o addirittura eluda questa responsabilità, abbandonando il suo percorso verso la consapevolezza. Quest’azione è forse quella che causa la maggiore perdita di potere personale. Se dura può portare il praticante ad essere abbandonato dai suoi alleati, fino al sopraggiungere di una malattia.

La Via verso la consapevolezza si intraprende sapendo che è un tragitto di sola andata.



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