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Il Nagualismo oltre Castaneda

Sciamanesimo Tolteco - Nagualismo
Con molte probabilità, Carlos Castaneda è stato il personaggio più influente per la divulgazione del Nagualismo nel tempo attuale. E’ stato lo strumento ideale utilizzato da don Juan Matus per sdoganare le conoscenze del suo lignaggio relative allo Sciamanesimo Tolteco.

Come spesso succede però, invece di utilizzare lo spunto offerto da Castaneda per espandere la conoscenza su quel mondo estremamente vasto e per nulla delineato che è il Nagualismo, i suoi scritti si sono trasformati in una sorta di vangelo, quindi ritenuti l’unica vera espressione del sapere Tolteco.

Lo stesso atteggiamento si è poi riproposto nel corso degli anni nei confronti di altri autori o esponenti di tutto il globo, creando delle vere e proprie fazioni.

Si è sviluppata quindi una sorta di elitarismo attorno ad un modo di intendere la vita che invece aveva nella mancanza di forma e nella libertà il punto focale.

In pratica si smette di essere cercatori di libertà e ci si trova intrappolati nell’ennesima gabbia costruita dal senso di importanza personale. Si cessa di essere aspiranti Guerrieri e si diventa seguaci di qualcosa o di qualcuno, a cui cediamo la nostra capacità di discernimento in favore di assiomi prestabiliti e non contestabili.

Come è successo con Castaneda, il Guerriero si trasforma in guru, indipendentemente dal fatto se lui sia complice o meno di questa trasformazione.

ANTICHI E NUOVI VEGGENTI: OLTRE LA DEFINIZIONE DI CASTANEDA

La distinzione che si fa più spesso tra le diverse correnti di pensiero Tolteco è quella tra antichi e nuovi veggenti. Questa distinzione è stata oggetto di numerose discussioni e fraintendimenti lungo il tempo, proprio in virtù del senso di elitarismo e di distinzione tra ciò che crediamo “giusto o sbagliato”.

Spesso si tende a catalogare gli antichi veggenti come personaggi che facevano ricorso a tecniche di brujeria, all’assunzione di piante psicotrope, o all’interazione frequente con spiriti ed esseri inorganici. I nuovi veggenti invece si descrivono come esperti nell’arte dell’agguato, che facevano affidamento quasi esclusivamente sulle loro abilità percettive e il loro potere personale.

Sebbene questa catalogazione sia sostanzialmente corretta nella forma, non lo è nello spirito. Quello che molte volte non viene considerato è l’approccio, l’atteggiamento e il rapporto con l’Intento.

Secondo il mio punto di vista, l’unica vera distinzione è relativa al senso di importanza personale e alla perdita della forma umana. Nel Nagualismo ci sono linee di discendenza molto antiche e tradizionali. In molte di queste cui si utilizzano strumenti di potere, alleati, rituali e curanderie, ma in modo libero.

Cioè il Guerriero non è dipendente da ciò che utilizza ma ne è “padrone”. Può decidere di affidarsi a questi mezzi che fungono da “antenna” per l’Intento, così come farne a meno. Insomma la differenza tra Guerrieri liberi e condizionati, non è in ciò che si fa, ma in come lo si fa.

Nel Nagualismo ci sono lignaggi che per le pratiche che svolgono, verrebbero giudicati da molti come diableros. Eppure tra loro, a differenza di Castaneda, non utilizzano mai il termine Nagual riferendosi ad un essere umano.

Proprio perchè identificarsi con quell’appellativo, sarebbe solo un riflesso della propria importanza personale. Per loro il Nagual è qualcosa di inspiegabile e non identificabile, perciò è addirittura segno di presunzione etichettarsi con quell’appellativo.

LE “ORIGINI” DEL NAGUALISMO

Dobbiamo ricordare sempre che il Nagualismo non è nato con Castaneda. E’ un qualcosa di indefinito e indefinibile le cui origini si perdono nel tempo. Il Nagualismo è un concetto che ha echi leggendari, risalenti a prima dell’attuale civiltà umana.

Pertanto è davvero ingenuo classificarlo secondo i parametri dettati da qualcuno, che potrebbe aver compreso solo una parte del quadro.

Il primo principio dell’Agguato recita che l’universo è un mistero, e noi siamo parte di esso. Di conseguenza non dovremmo mai credere di essere i padroni della verità. La verità di un uomo, può non essere quella di un suo compagno, quindi l’unico atteggiamento utile per me, è quello di essere certo dell’incertezza, e agire fuori da convinzioni e condizionamenti.


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